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venerdì 4 marzo 2011

Il Consiglio di Stato blinda Tuvixeddu ma L'Unione Sarda fa la gnorri

La notizia: giovedì il Consiglio di Stato ha pubblicato la sentenza con la quale accoglie integralmente il ricorso presentato dalla Regione Sardegna, guidata all'epoca da Renato Soru, contro la decisione del TAR.
Quindi allo stato attuale all'interno dell'area delineata a suo tempo dall'amministrazione Soru non potrà essere poggiato neppure un mattone, a meno che non vi sarà un'intesa fra Comune di Cagliari e Regione Sardegna.

I fatti: tre anni fa, la Nuova Iniziative Coimpresa del gruppo Cualbu e il Comune di Cagliari si erano rivolti al Tribunale Amministrativo Regionale affinché annullasse il divieto di costruire sulla Necropoli di Tuvixeddu e Tuvumannu, imposto dalla giunta Soru attraverso l'attuazione del piano paesaggistico. Richiesta successivamente accettata dal TAR.

Ciò che però salta agli occhi è l'atteggiamento che i media isolani hanno nei confronti della notizia. Se La Nuova Sardegna ha dedicato alla sentenza del Consiglio di Stato un'intera apertura a pagina 7 con un richiamo anche in prima, l'Unione Sarda ha preferito mantenere un profilo più basso.
E quando si dice basso si intende proprio basso, così tanto da relegare la notizia ad un articoletto di spalla a pagina, udite udite, 27, cioè nella cronaca di Caglari. E non era nemmeno in apertura che invece era dedicata a Gratta e vince 100 milioni con un biglietto "Miliardario".



Un pezzo che, inoltre, non spiega esatamente perché il Consiglio di Stato ha accettato il ricorso, bensì fa notare come il blocco dovuto alle indicazioni del Piano Paesaggistico della giunta Soru "aveva di fatto bloccata la realizzazione della strada che avrebbe dovuto collegare via Cadello con via San Paolo. Un asse fondamentale per la viabilità e lo sviluppo cittadino, progettato per unire due punti importanti del capoluogo".
Beh certo, una strada val bene la storia e le redici archeologiche della Sardegna e i palazzinari possono sempre sperare in un biglietto "miliardario" per recuperare i soldi non guadagnati.

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