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mercoledì 9 dicembre 2009

AGGIORNAMENTI. La cattura di Nicchi. Il Beneficio del dubbio a Feltri




In rete circola la notizia che Il Giornale di Vittorio Feltri abbia pubblicato il pezzo sull'arresto del boss Nicchi prima che questo venisse effettivamente arrestato.
Lo avevano segnalato gli amici L'Ottantanove e Nonleggerlo nei loro post. Da quello che mostrano questi due screenshot sembra infatti che il giornale di famigghia abbia dato la notizia dell'arresto del boss Nicchi alle 12:18, ben 3 ore prima del lancio AGI delle 15:20 e un ora e mezza prima dell'incursione in via Filippo Juvara a Palermo, avvenuto, secondo quanto scritto da Repubblica, dopo le 14:50.
Abbiamo fatto delle verifiche in merito.
Nel pomeriggio di oggi Wil entra in contattato la redazione de Il Giornale per chiedere spiegazioni.
Ecco il suo racconto:

AGGIORNAMENTO 15.12:
sono appena stato contattato dalla Redazione del Giornale, sembra che tutto questo sia stato un semplice errore tecnico, di digitazione. Mi dicono che la prima agenzia è uscita alle 15.27 (è vero) del 5 dicembre, e che loro subito dopo hanno scritto l'articolo. Professionisti eccezionali, anche perchè il primo commento all'articolo risale alle 15.45. In 19 minuti avrebbero fatto tutto, bruciando di molto la restante informazione italiana. Ma magari ci sta eh, attenzione. Mi dicono anche che l'articolo è stato aggiornato più volte anche nei giorni successivi, e questo può aver portato all'errore di cui abbiamo scritto ... subito vi saprò dire di più, bah.

Nel frattempo io ho contattato una mia fonte all'ANSA che mi ha fornito lo storico dei lanci d'agenzia a loro disposizione:
15:26 AGI
15:30 ANSA
15:37 rilancio AGI
15:41 APICOM
e tutti gli altri di seguito.

Consultandoci con Wil, siamo arrivati alla conclusione che sia verosimile la versione fornita dalla redazione de Il Giornale, cioè che ci sia stato un errore di battitura nell'orario di pubblicazione dell'articolo.

Quello che però ci lascia tutti un po' perplessi è che il primo commento postato all'articolo del giornale è delle 15:45 cioè meno di 20 minuti dopo il lancio d'agenzia al quale la redazione ha fatto riferimento.
Questo significa che in meno di 20 minuti il Giornale è stato in grado di apprendere la notizia, eventualmente verificarla, scriverla, inserirla e anche ottenere il primo commento. Tempi che manco Lance Armstrong.

Ma i fatti parlano chiaro: c'è stato un errore di battitura sull'orario della pubblicazione del pezzo e nonostante l'esiguo lasso di tempo fra il lancio AGI e il commento non ci resta che credere a quello che abbiamo verificato.

A meno che qualcuno non riesca a dimostrare di aver letto quell'articolo prima delle 15:26...........

AGGIORNAMENTO 10 dicembre ore 17:00
Dopo che Wil ieri ha telefonato alla redazione de Il Giornale è stato modificato l'orario di pubblicazione che ora è 20:00.
Il_freddo, uno dei lettori di nonleggerlo sostiene che lui ha letto l'articolo quasi sicuramente intorno alle 13, prima di uscire per andare al NBD.
Invece Candidus ha fatto notare che su internet è disponibile la copia cache di google che mostra la pagina aggiornata addirittura alle 11:18 del 5 dicembre. Guardate qui
Anche alcuni commentatori di lottantanove confermano di aver visto la cache.
Che dire? Il dubbio resta. Eccome. Ma abbiamo bisogno di qualcuno che riesca provare di aver visto quell'articolo tra le 12:18 e le 15:26....

domenica 6 dicembre 2009

No Berlusconi Day. Viola di Rabbia (Cit.)

Come al solito i numeri di questurini e organizzatori non si avvicinano, manco di poco: 90 mila per i primi, un milione per gli altri. Quel che è certo è che al NO BERLUSCONI DAY di Roma Sabato c'era davvero tanta gente, tanti striscioni, tanti slogan e tante bandiere. Troppe.
Tra la folla, oltre agli onnipresenti vessilli dipietristi, abbondavano le bandiere dell'intramontabile Rifondazione Comunista, ma anche qualche timido stendardo del PD e alcuni rigurgiti marxisti-leninisti-filoguevariani-comunisti. Insomma una gamma di colori da far invidia al ventaglio di tonalità disponibili per le cucine Ikea.





Ciò che a molti dev'essere sfuggito Sabato quando hanno deciso di scendere in piazza è che il NO BERLUSCONI DAY non avrebbe dovuto avere nessun colore politico. Chi è sceso in piazza lo ha fatto perché è stanco di questo governo, è stanco di Berlusconi ma soprattutto è stanco di tutti quelli come lui.
Stavolta sono addirittura d'accordo con Rosy Bindi, quando afferma di essere contraria all'adesione ufficiale dei partiti alle manifestazioni dei liberi cittadini che vogliono essere ascoltati e non strumentalizzati. Il che è emblematico da parte mia.
Al di là delle polemiche sul presunto zampino di Di Pietro nel movimento NBD, l'unico colore presente avrebbe dovuto essere il viola perché in piazza non c'erano partiti, ma persone, cittadini.
Invece i soliti noti non hanno mancato l'occasione di mostrare i loro colori e i loro simboli e volersi appropriare della piazza che è nostra.
Accanto a me a San Giovanni c'è stato un momento di tensione tra Rifondazione Comunista e "voi".
Le bandiere rosse abbondavano in mezzo alla folla e oltre a infastidire parecchie persone impedivano di vedere il palco e di fare le riprese.
Abbiamo chiesto di abbassarle, e un "compagno" ha domandato il perché ribadendo la sua intenzione di tenere alta la sua bandiera.
Che un rifondarolo attempato mi dica "io la bandiera la tengo perché noi siamo scomparsi nell'organizzazione di questa manifestazione e abbiamo il diritto di esprimere le nostre idee", abbiate pazienza ma per quanto democratica io sia, non lo posso accettare.
Ho allora provveduto ad informare il "compagno" che non eravamo alla festa dell'Unità e lì non c'erano i partiti ma solo cittadini e che le bandiere dovevano essere lasciate a casa. La politica deve stare fuori dalla proteste di piazza.

"Voi avete organizzato tutto senza consultarci".
"Voi volete prendervi i meriti... ci avete esclusi".

Scusa compagno, ma VOI chi?
"Voi viola".
Compagno, ma perché io ti sembro viola? Va bene forse sono un po' palliduccia e stanca dopo 5 ore passate a camminare, ma non credo di essere viola.
Manco a dirlo si riconferma la ragione per la quale il PRC è fuori dal parlamento: la totale incapacità di essere uniti. Perfino nell'ambito di una manifestazione come il No Berlusconi Day riesce a dissociarsi e a fare "bancarella a sé".

Per i politicanti è facile scendere in piazza, in mezzo alla gente esausta di questo governo ladro e mafioso, portandosi dietro le loro Bandiere eh?
Perché Rifondazione Comunista scende in piazza per chiedere le dimissioni di Berlusconi quando quell'uomo è al governo anche per colpa sua?
Perché Rifondazione Comunista è così bramosa di avere dei meriti? Non sarà forse vittima di un qualche complesso di inferiorità?
Non sono solita a sputar sentenze o spargere in giro consigli inutili, ma in virtù della poca dignità di cittadina italiana e di elettrice che ancora mi resta, ho sentito il bisogno di parlare.

Che andassero in Parlamento a protestare contro Berlusconi, a respingergli le leggi o a risolvere il conflitto d'interesse. Hanno avuto 15 anni di tempo per farlo, ma forse avevano una scala di valori diversa dalla mia e ora si arrogano il diritto di portare in piazza le loro bandiere.
C'è poco di cui essere orgogliosi cari rifondaroli, e parla una che ha votato Falce e Martello finché è riuscita a trovare un motivo per farlo.
Una "compagna" mi ha risposto reclamando la sua "dignità politica". Cara signora, le ho risposto Sabato e lo ripeto ora, io tengo più alla mia dignità umana e di cittadino che a quella di partito. E' evidente, la scala di valori è diversa.

Volevo scrivere qualcosa di meno personale all'inizio, di ironico e simpatico ma io in piazza c'ero. E insieme a me c'erano altre 90 mila o 350 mila, o un milione di persone per un solo motivo. Dire ai nostri politici che è ora di smetterla di prenderci per il culo.
Quindi niente di simpatico stavolta. Solo tanta rabbia! E che dolga pure a qualcuno. Questo è il mio No Berlusconi Day.

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