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sabato 12 giugno 2010

Via Corradino Mineo da Rai News24?




Circola la notizia che Corradino Mineo, direttore di Rai news 24, giovedì prossimo perderà il suo posto. Lo annunciano dalle pagine di Articolo 21 il portavoce Giulietti e il senatore PD Vincenzo Vita. E sembra anche che a sostituirlo sarà un giornalista esterno alla Rai e gradito alla Lega. In questo modo ci sarà, spiega Giulietti "il controllo da parte della maggioranza di 10 testate su 11, uno sconcio senza precedenti nella storia del servizio pubblico". Se è vero, vien da sé domandarsi le ragioni della rimozione di un direttore che "ha ben meritato e che con la sua redazione sta tentando di qualificare una testata abbandonata dai vertici aziendali". Inoltre, si chiede Giulietti: "come si può pensare a nuove assunzioni dall’esterno mentre si invocano sacrifici e tagli ai compensi e al personale"?

Sono solo voci che circolano, ma molto, molto, insistenti. Sarà vero? Attendiamo smentite.

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venerdì 11 giugno 2010

Petizione per chiedere a Napolitano di non firmare il DDL intercettazioni

Da un'idea di Gisa e Trarco. Sottoscrivo (anche se dubito servirà a molto) e rilancio.

FIRMATE ANCHE VOI




Presidente Napolitano,
in qualità di cittadini che credono ancora nella Giustizia di questo Paese, chiediamo accoratamente a Lei, che è il garante del bene dei Cittadini e della Costituzione, di non firmare la legge sulle intercettazioni.
Una legge ingiusta, criminogena, liberticida. E dunque incostituzionale e lesiva dei diritti dei cittadini.
Una legge che, pur non essendo una priorità per il nostro Paese, devastato dalla crisi economica e da problemi ben più urgenti, è stata approvata dal Parlamento in tempi inspiegabilmente rapidi.
Una legge che impone un inaccettabile bavaglio alla stampa e un impietoso guinzaglio alla magistratura e alle forze dell'ordine nella loro quotidiana lotta alla criminalità.
Una legge che compromette terribilmente un sacrosanto diritto dei cittadini: quello di informazione, di manifestazione del pensiero e di critica.
Una legge liberticida che stringe la morsa della censura anche sull'informazione amatoriale e quella dei blog - forum - social network, vitale in uno Stato liberale e democratico.
Una legge-tagliola che riduce drasticamente il numero delle intercettazioni e impedisce che il loro contenuto divenga pubblico anche se gli indagati ne sono venuti a conoscenza.
Una legge inammissibile che rende più difficili le inchieste di mafia e che costringe i pm a non aver più alcun rapporto con la stampa, pena l'estromissione dal processo.
Una legge che, se firmata, avrebbe un effetto irreparabile sulla società civile. Come chiarito dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, la cronaca giudiziaria è essenziale in democrazia per consentire ai cittadini di verificare il corretto funzionamento della macchina della giustizia. Privati delle informazioni necessarie non potrebbero formarsi una opinione equilibrata sulla legittimità delle azioni intraprese dalla magistratura.
Presidente Napolitano, questa legge va fermata perché i cittadini hanno il diritto di sapere e i giornali hanno il dovere di informare.
Le libertà costituzionali non sono disponibili per nessuna maggioranza. In caso contrario, il crimine ordinario e organizzato non avrà più freni e caleranno le tenebre sul nostro Paese già disastrato.

10 Giugno, la giornata della vergogna

Ricevo e giro. Ormai siamo sotto regime. Rendetevene conto.



"Alle 10:35 sono arrivato a Montecitorio, vi erano 4 piccoli gruppi di persone sparsi ai bordi della piazza, mi sono avvicinato e ho chiesto se anche loro erano lì per la giornata della vergogna, nessuna di quelle persone era a montecitorio per quello.



Mi sono seduto sul muretto vicino l'obelisco ho peso una delle maglie bianche che avevo portato è col pennarello viola ho scritto "VERGOGNA!" sul fronte e sul retro, indossata la maglietta ho preso il libro "Se li conosci li eviti" e mi sono posizionato al centro della piazza, immediadamente un pliziotto mi ha chiesto di spostarmi sul bordo che non era consentito occupare il centro della piazza, allora posizionatomi in un punto con lui concordato ho aperto il libro a pag 51, il capitolo su Berlusconi, il tempo di pronunciare le prime sillabe a voce ancora moderata mi sono trovato circondato, mi è stato chiesto di mostrare il permesso, alchè allibito ho risposto: "Serve un permesso per leggere un libro in piazza?" loro: "Si altrimenti te lo leggi a casa tua". Mi hanno chiesto di visionare il libro, un testo che chiunque può comprare facilmente in qualsiasi libreria, infine mi hanno indirizzato alla questura.

Lungo il traggitto mi metto d'accordo con Adriana Mari che ha voluto sostenermi in questa iniziativa e stava sopraggiungendo, ci rechiamo insieme in questura, chiediamo il permesso per leggere ma spiegano che occorrono tre giorni per ottenerlo, con aria arrogante l'addetto risponde alla nostra meraviglia: "e tanto che tenete da fare, ci venite un altro giorno!" Allora io ho lavorato dall'una alle 5 giovedì mattina e alle sei sono partito per trovarmi alle 10:30 in piazza sono tornato da poco e sto per riiniziare a lavorare, io oltre a perdere qualche ora di lavoro quando decido di partecipare a qualche evento sacrifico le mie ore di sonno, ma solo perchè ritengo che siano cose imrtanti la difesa dei nostri diritti, e questo dovrebbe capirlo particolarmente quell'addetto per come sono messe le forze dell'ordine con i tagli alle spese e le leggi a delinquere.

Dopo questa piccola pausa fuori tema riprendiamo il discorso, avevo intenzione di tornare a Montecitori senza leggere ma solamente indossando la maglietta con la scritta. Ma nemmeno quello consente la legge e mi intimano di non farlo per non incorrere in una denuncia.
Io ingnorante in diritto mi sono azzittito e adeguato ai loro dictact, poi ho incontrato persone di cui mi fido che mi hanno assicurato che il semplice leggere un libro (comune) ad alta voce senza ausilio di apparecchi per l'amplificazione del volume è garantito dalla costituzione e il censurarmi è stato un grave atto di incostituzionalità.

Aggiungo anche che verso le 13:00 a piazza obelisco vicino Montecitorio abbiamo assistito ad un blitz ai danni di 3 ragazzini, 1 grandicello e un'altro con la compagnia si e no 20enni. Durante l'arresto un giornalista con videocamera professionale che stava riprendendo la scena è stato fermato per il riconoscimento. Qui il racconto della vicenda. Finito tutto mi sono avvicinato al teleoperatore e mi ha confermato che il video dell'accaduto è rimasto nelle sue mani, e che lui quei tre ragazzi li ha ripresi mentre stavano distribuendo semplicemente dei volantini. L'arresto è avvenuto perchè ritenuti terroristi baschi".

Ivan Pipicelli dal gruppo Facebook "10 giugno giornata della VERGOGNA"