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venerdì 11 giugno 2010

10 Giugno, la giornata della vergogna

Ricevo e giro. Ormai siamo sotto regime. Rendetevene conto.



"Alle 10:35 sono arrivato a Montecitorio, vi erano 4 piccoli gruppi di persone sparsi ai bordi della piazza, mi sono avvicinato e ho chiesto se anche loro erano lì per la giornata della vergogna, nessuna di quelle persone era a montecitorio per quello.



Mi sono seduto sul muretto vicino l'obelisco ho peso una delle maglie bianche che avevo portato è col pennarello viola ho scritto "VERGOGNA!" sul fronte e sul retro, indossata la maglietta ho preso il libro "Se li conosci li eviti" e mi sono posizionato al centro della piazza, immediadamente un pliziotto mi ha chiesto di spostarmi sul bordo che non era consentito occupare il centro della piazza, allora posizionatomi in un punto con lui concordato ho aperto il libro a pag 51, il capitolo su Berlusconi, il tempo di pronunciare le prime sillabe a voce ancora moderata mi sono trovato circondato, mi è stato chiesto di mostrare il permesso, alchè allibito ho risposto: "Serve un permesso per leggere un libro in piazza?" loro: "Si altrimenti te lo leggi a casa tua". Mi hanno chiesto di visionare il libro, un testo che chiunque può comprare facilmente in qualsiasi libreria, infine mi hanno indirizzato alla questura.

Lungo il traggitto mi metto d'accordo con Adriana Mari che ha voluto sostenermi in questa iniziativa e stava sopraggiungendo, ci rechiamo insieme in questura, chiediamo il permesso per leggere ma spiegano che occorrono tre giorni per ottenerlo, con aria arrogante l'addetto risponde alla nostra meraviglia: "e tanto che tenete da fare, ci venite un altro giorno!" Allora io ho lavorato dall'una alle 5 giovedì mattina e alle sei sono partito per trovarmi alle 10:30 in piazza sono tornato da poco e sto per riiniziare a lavorare, io oltre a perdere qualche ora di lavoro quando decido di partecipare a qualche evento sacrifico le mie ore di sonno, ma solo perchè ritengo che siano cose imrtanti la difesa dei nostri diritti, e questo dovrebbe capirlo particolarmente quell'addetto per come sono messe le forze dell'ordine con i tagli alle spese e le leggi a delinquere.

Dopo questa piccola pausa fuori tema riprendiamo il discorso, avevo intenzione di tornare a Montecitori senza leggere ma solamente indossando la maglietta con la scritta. Ma nemmeno quello consente la legge e mi intimano di non farlo per non incorrere in una denuncia.
Io ingnorante in diritto mi sono azzittito e adeguato ai loro dictact, poi ho incontrato persone di cui mi fido che mi hanno assicurato che il semplice leggere un libro (comune) ad alta voce senza ausilio di apparecchi per l'amplificazione del volume è garantito dalla costituzione e il censurarmi è stato un grave atto di incostituzionalità.

Aggiungo anche che verso le 13:00 a piazza obelisco vicino Montecitorio abbiamo assistito ad un blitz ai danni di 3 ragazzini, 1 grandicello e un'altro con la compagnia si e no 20enni. Durante l'arresto un giornalista con videocamera professionale che stava riprendendo la scena è stato fermato per il riconoscimento. Qui il racconto della vicenda. Finito tutto mi sono avvicinato al teleoperatore e mi ha confermato che il video dell'accaduto è rimasto nelle sue mani, e che lui quei tre ragazzi li ha ripresi mentre stavano distribuendo semplicemente dei volantini. L'arresto è avvenuto perchè ritenuti terroristi baschi".

Ivan Pipicelli dal gruppo Facebook "10 giugno giornata della VERGOGNA"

2 commenti:

  1. grazie, volevo aggiungere che in questura oltre alla fotocopia dei documenti, mio e di Adriana prima di uscire, nonostante avvessi espresso la mia rinuncia all'atto "eversivo", mi è stato chiesto il numero di cellulare, che ho rilasciato senza problemi dato che "io" non ho niente da nascondere!

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  2. Ecco cosa è accaduto ai tre ragazi:
    http://it.peacereporter.net/articolo/22461/Tre+giovani+baschi+arrestati+a+Roma

    Ringrazio Tommaso Guardati che mi ha fatto notare che esiste una legge che vieta ciò che io ho fatto e che obbliga le forze dell'ordine a comportarsi in quel modo:
    l'art. 18 del TULPS (Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza)
    come ho più volte detto non mi intendo di giurisprudenza, ma mi fa piacere apprendere. Se una legge esiste, le forze dell'ordine hanno il dovere di farla rispettare! Il punto allora si sposta sulla legge: é una legge che deve esistere in un paese democratico?

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