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domenica 6 dicembre 2009

No Berlusconi Day. Viola di Rabbia (Cit.)

Come al solito i numeri di questurini e organizzatori non si avvicinano, manco di poco: 90 mila per i primi, un milione per gli altri. Quel che è certo è che al NO BERLUSCONI DAY di Roma Sabato c'era davvero tanta gente, tanti striscioni, tanti slogan e tante bandiere. Troppe.
Tra la folla, oltre agli onnipresenti vessilli dipietristi, abbondavano le bandiere dell'intramontabile Rifondazione Comunista, ma anche qualche timido stendardo del PD e alcuni rigurgiti marxisti-leninisti-filoguevariani-comunisti. Insomma una gamma di colori da far invidia al ventaglio di tonalità disponibili per le cucine Ikea.





Ciò che a molti dev'essere sfuggito Sabato quando hanno deciso di scendere in piazza è che il NO BERLUSCONI DAY non avrebbe dovuto avere nessun colore politico. Chi è sceso in piazza lo ha fatto perché è stanco di questo governo, è stanco di Berlusconi ma soprattutto è stanco di tutti quelli come lui.
Stavolta sono addirittura d'accordo con Rosy Bindi, quando afferma di essere contraria all'adesione ufficiale dei partiti alle manifestazioni dei liberi cittadini che vogliono essere ascoltati e non strumentalizzati. Il che è emblematico da parte mia.
Al di là delle polemiche sul presunto zampino di Di Pietro nel movimento NBD, l'unico colore presente avrebbe dovuto essere il viola perché in piazza non c'erano partiti, ma persone, cittadini.
Invece i soliti noti non hanno mancato l'occasione di mostrare i loro colori e i loro simboli e volersi appropriare della piazza che è nostra.
Accanto a me a San Giovanni c'è stato un momento di tensione tra Rifondazione Comunista e "voi".
Le bandiere rosse abbondavano in mezzo alla folla e oltre a infastidire parecchie persone impedivano di vedere il palco e di fare le riprese.
Abbiamo chiesto di abbassarle, e un "compagno" ha domandato il perché ribadendo la sua intenzione di tenere alta la sua bandiera.
Che un rifondarolo attempato mi dica "io la bandiera la tengo perché noi siamo scomparsi nell'organizzazione di questa manifestazione e abbiamo il diritto di esprimere le nostre idee", abbiate pazienza ma per quanto democratica io sia, non lo posso accettare.
Ho allora provveduto ad informare il "compagno" che non eravamo alla festa dell'Unità e lì non c'erano i partiti ma solo cittadini e che le bandiere dovevano essere lasciate a casa. La politica deve stare fuori dalla proteste di piazza.

"Voi avete organizzato tutto senza consultarci".
"Voi volete prendervi i meriti... ci avete esclusi".

Scusa compagno, ma VOI chi?
"Voi viola".
Compagno, ma perché io ti sembro viola? Va bene forse sono un po' palliduccia e stanca dopo 5 ore passate a camminare, ma non credo di essere viola.
Manco a dirlo si riconferma la ragione per la quale il PRC è fuori dal parlamento: la totale incapacità di essere uniti. Perfino nell'ambito di una manifestazione come il No Berlusconi Day riesce a dissociarsi e a fare "bancarella a sé".

Per i politicanti è facile scendere in piazza, in mezzo alla gente esausta di questo governo ladro e mafioso, portandosi dietro le loro Bandiere eh?
Perché Rifondazione Comunista scende in piazza per chiedere le dimissioni di Berlusconi quando quell'uomo è al governo anche per colpa sua?
Perché Rifondazione Comunista è così bramosa di avere dei meriti? Non sarà forse vittima di un qualche complesso di inferiorità?
Non sono solita a sputar sentenze o spargere in giro consigli inutili, ma in virtù della poca dignità di cittadina italiana e di elettrice che ancora mi resta, ho sentito il bisogno di parlare.

Che andassero in Parlamento a protestare contro Berlusconi, a respingergli le leggi o a risolvere il conflitto d'interesse. Hanno avuto 15 anni di tempo per farlo, ma forse avevano una scala di valori diversa dalla mia e ora si arrogano il diritto di portare in piazza le loro bandiere.
C'è poco di cui essere orgogliosi cari rifondaroli, e parla una che ha votato Falce e Martello finché è riuscita a trovare un motivo per farlo.
Una "compagna" mi ha risposto reclamando la sua "dignità politica". Cara signora, le ho risposto Sabato e lo ripeto ora, io tengo più alla mia dignità umana e di cittadino che a quella di partito. E' evidente, la scala di valori è diversa.

Volevo scrivere qualcosa di meno personale all'inizio, di ironico e simpatico ma io in piazza c'ero. E insieme a me c'erano altre 90 mila o 350 mila, o un milione di persone per un solo motivo. Dire ai nostri politici che è ora di smetterla di prenderci per il culo.
Quindi niente di simpatico stavolta. Solo tanta rabbia! E che dolga pure a qualcuno. Questo è il mio No Berlusconi Day.

bed




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