mercoledì 5 agosto 2009
"Carlo-franco" è il nome dell'agente segreto dalla faccia deformata
Era sparita dagli atti del processo, ma oggi stranamente, è stata ritrovata la SIM che Massimo Ciancimino consegnò ai magistrati. All'interno di questa scheda il numero dell'agente segreto che avrebbe fatto da tramite nelle trattative fra Stato e Mafia.
"Carlo-Franco" è il nome in codice dello 007 dal volto deformato. Si è sentito spesso parlare di quell'uomo con la faccia spaventosa implicato, non si sa ancora in che termini, con le stragi mafiose degli anni Novanta.
Massimo Ciancimino aveva sostenuto coi PM che il numero dell'agente "Carlo-Franco", era inserito nella rubrica di uno dei cellulari che utilizzava prima di essere arrestato. L'agente dei servizi sarebbe stato in contatto con Vito Ciancimo e suo figlio, anche per mediare la trattativa fra Cosa Nostra e Stato. L'uomo, che ha una malformazione alle labbra, farebbe parte di un apparato di sicurezza dello Stato, che da oltre 16 anni è in contatto con i Ciancimino.
Pare, secondo i magistrati, che proprio Carlo-Franco avrebbe avuto da Riina e Provenzano la lettera con cui Cosa Nostra chiedeva di avere a disposizione un canale televisivo e faceva riferimento a uno di quelli in possesso di Silvio Berlusconi.
Dopo il ritrovamento della carta SIM, Ciancimino jr è stato sentito ieri mattina per oltre 3 ore dai PM di Palermo, Nino Di Matteo e Roberto Scarpinato, e il verbale è stato secretato.
Inoltre il figlio dell'ex sindaco di Palermo aveva anche parlato di "garanzie politiche" chieste da suo padre al colonnello Mario Mori: "Della trattativa doveva essere informato il presidente della commissione antimafia Luciano Violante. Un altro misterioso interlocutore aveva invece detto che il ministro Mancino già sapeva".
Dopo aver lette queste rivelazioni sui giornali dei giorni scorsi, Violante ha contattato i magistrati di Palermo, chiedendo di essere ascoltato. Ha spiegato che per davvero qualcuno gli chiese di incontrare "in modo riservato, a quattr'occhi" Vito Ciancimino e che la proposta era di Mario Mori subito dopo la sua nomina alla commissione Antimafia, nel settembre 1992. Violante ha messo a verbale di aver rifiutato qualsiasi contatto con il sindaco boss.
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