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martedì 4 agosto 2009

Pacchetto sicurezza. Commento e analisi dell'avvocato Alessandra Ballerini

Dal Blog amico Un Nuovo Ordine, Ricevo e volentieri pubblico.

La Costituzione italiana, ma anche un lungo elenco di trattati internazionali, ha come premessa dichiarata un certo numero di diritti. Il riconoscimento di tali diritti a tutte le persone indistintamente è la condizione di base affinché la Costituzione abbia valore (etico prima che giuridico) e un’efficacia nella quotidianità della gestione delle leggi, del potere, della cittadinanza e dei rapporti tra di questi.

Prima di finire a fare da premessa indispensabile alla nostra Costituzione, alla carta fondamentale di altri paesi o a trattati internazionali, quei diritti sono stati oggetto di elucubrazioni, contese teoriche contenute in libri che sono il fondamento dell’era contemporanea. Alle teorizzazioni sono seguite lotte, morti, sacrifici per far sì che la teoria divenisse azione quotidiana consolidata, quasi “scontata”. Se oggi ripugna alla nostra coscienza che un bambino venga costretto con la violenza a lavorare, o che una persona venga tenuta in stato di schiavitù, lo si deve a quei libri e a quelle lotte.

C’è stato quindi un processo di evoluzione nell’affermazione di regole e diritti generali validi per tutti gli esseri umani, indistintamente. Prima si è operato per un riconoscimento dei valori generali universali che, una volta “metabolizzati”, hanno finito per essere considerati scontati e ovvi, e affermati come premessa irrinunciabile a carte e dichiarazioni che a loro volta riconoscevano e sancivano diritti e doveri più particolari e circostanziati. Tutto questo per dire che principi come quello della libertà personale, della libertà di espressione senza distinzione di sesso, razza, religione o altro, il principio di uguaglianza tra tutti gli esseri umani, e tanti altri, sono frutto di un lungo percorso, hanno radici profonde che hanno dato vita a un albero ramificato e frondoso, di cui da più di cento anni ogni uomo libero si giova nella vita di ogni giorno.

Eppure, forse proprio perché si tratta di radici sepolte nella nostra storia, forse un po’ nascoste, tendiamo a dimenticarcene, a trascurarle. Così parassiti, agenti aggressivi e ostili possono tentare, e talvolta riuscire, a intaccarle, a sporcarle, addirittura a reciderle, contribuendo a far sfiorire ciò che di buono ed evidente esse hanno prodotto lungo la storia. Abbiamo assistito recentemente a un primo colpo netto a uno dei principi fondanti in assoluto, quello di uguaglianza, uno dei più antichi (appare nella sua definizione giuridica di base nella Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del 1789): la Legge Alfano, impropriamente definita “lodo”, rappresenta una prima gravissima frattura etica e giuridica, e un passo indietro di oltre due secoli rispetto al processo storico. Non a caso insigni giuristi ne hanno già ampiamente dimostrato l’infame invalidità, e si attende un pronunciamento in questo senso della Corte Costituzione che, si auspica, la polverizzerà definitivamente, come già aveva fatto con il cosiddetto precedente “Lodo Maccanico-Schifani”, che nel 2003 aveva tentato la stessa mossa.

Tra nove giorni diventerà esecutiva e valida su tutto il territorio italiano la normativa identificata come “pacchetto sicurezza”, che rappresenta il colpo di grazia alla radice più profonda e vitale dei diritti e delle libertà di tutti. Con questa legge il principio di uguaglianza viene definitivamente cancellato e si instaura un regime, anche se non dichiarato espressamente come tale. Anzi, l’informazione irreggimentata devia furbescamente l’attenzione puntando il dito sugli immigrati, collegando la presenza di questi alla criminalità, e solleticando (seguendo il becero stile Lega Nord) i più bassi istinti razzisti del popolino, che resta comunque minoritario in Italia. Fermo restando che una regolamentazione misurata, razionale, integrata ed europea dei flussi migratori sarebbe più che opportuna, magari coniugandola con politiche di reale sviluppo e crescita nei paesi che maggiormente esprimono flussi migratori, ad oggi il “pacchetto sicurezza” non è più solo una questione che riguarda gli immigrati, ma tutti i cittadini italiani, nessuno escluso, i loro diritti e la loro libertà.

Qualcuno cinicamente sostiene che l’italiano medio, specie oggi in periodo di crisi, è preoccupato esclusivamente di mantenere saldo il proprio tenore di vita, le proprie potenzialità di consumo, e che sull’altare di ciò sarebbe disposto anche a rinunciare ai propri diritti, perfino quelli fondamentali. Credo sia vero, e credo sia così perché l’italiano medio di oggi è stato cresciuto secondo parametri e valori che inducono a concetti e comportamenti del genere. Oggi a muovere il paese sono le generazioni cresciute negli anni ‘80, a pane e Fininvest, con i cartoni di “Five” al pomeriggio, e “Drive in” alla sera, i paninari e gli yuppie, il tutto infarcito dei bombardamenti a grappolo degli spot di Publitalia ‘80. Non ha senso indignarsi se oggi queste persone hanno come valore supremo l’acquisto del SUV piuttosto che il mantenimento e la difesa del principio di uguaglianza o dei propri diritti fondamentali. Oltre che indignarsi, occorre fare ogni sforzo per reintrodurre queste persone in un contesto di cittadinanza consapevole, in uno schema di valori nuovo (che poi nuovo non è, dato che recupera valori di fine ‘700…).

La chiave di tutto è l’informazione. Con l’informazione intere generazioni sono state deviate: solo con l’informazione possono essere risvegliate. Per questo ho sentito l’avvocato Alessandra Ballerini (qui nel video), esperta in diritto dell’immigrazione e dei diritti umani, a riguardo del “pacchetto sicurezza”: nella speranza che le sue parole si uniscano a quelle di tanti altri, riuscendo così a sovrastare il baccano dell’informazione pilotata di TV e giornali di regime, e soprattutto arrivino alle orecchie assordate o stordite della maggioranza delle persone che oggi accettano con passiva acquiescenza di venire violentate nei propri diritti e nelle proprie libertà. Le avanguardie sono già sveglie. Attendiamo e lavoriamo con fiducia per il risveglio di tutti gli altri.

Nel frattempo lancio in Rete un'iniziativa per l'8 agosto, giorno di entrata in vigore dell'infame "pacchetto sicurezza": quel giorno ogni blog, ogni sito, ogni forum, ogni portale, ogni community si listi a lutto, perché quel giorno la Costituzione muore, e con lei ogni altra lotta sostenuta prima per la libertà di ognuno di noi, per l'uguaglianza e i diritti di tutti. Insieme o in alternativa al lutto ognuno posti un video da Youtube che onori e ricordi la nostra Costituzione. Chiamamolo il "Lutto dei liberi e degli uguali", in onore della nostra carta fondamentale. Che da quel giorno non esisterà più. Sarà solo un inutile pezzo di carta.

Un Nuovo Ordine


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