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lunedì 14 settembre 2009

Il CSM difende il giudice Gandus, ma Mancino si astiene.





Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha approvato, il 10 settembre scorso, un documento che difende la credibilità dell'intero tribunale di Milano e in particolare di Nicoletta Gandus, il magistrato accusato dal premier Silvio Berlusconi di essere eccessivamente ''politicizzato''. Ma il vice presidente del CSM Nicola Mancino si è astenuto al momento della votazione. La sua unica dichiarazione è stata: ''Perche' non mi posso astenere?''
La Gandus, è stata il presidente del collegio giudicante sul caso Mills e ripetutamente attaccata dal premier e dal suo avvodeputato Ghedini. Il plenum sostiene che siano state usate, nei confronti della Gandus "espressioni denigratorie" e "accuse di parzialità" tali da "ledere il prestigio e l’indipendenza" della magistratura.
I consiglieri laici di centrodestra si sono pronunciati contro la tutela del giudice milanese, sostenendo in pratica che fu la Gandus per prima ad assumere posizioni palesemente contrarie "sul piano politico" al presidente del Consiglio. I membri togati del Csm nel dibattito si sono invece schierati in difesa del giudice, sottolineando che da parte del premier sono state usate parole "inaccettabili".

da Affaritaliani.it
"Il consigliere Livio Pepino, che ha ricordato un articolo di Norberto Bobbio sulla Stampa, nel quale era detto chiaramente che "presidente del Consiglio e ministro della Giustizia, che hanno un sostanziale potere sui magistrati" non devono assumere posizioni in dibatti o scontri con le toghe, in quanto "qualunque cosa dicano, può sembrare intimidazione".
I consiglieri togati Ciro Riviezzo, Dino Petralia, Mario Fresa, Livio Pepino e Fiorella Pilato hanno inoltre presentato un emendamento alla pratica Gandus nel quale veniva ricordato che "le accuse di parzialità e le dichiarazioni denigratorie" nei confronti della procura di Milano sono state ripetute dal premier anche di recente, e questo "rende ancor più fondata la necessità" di tutelare il giudice Gandus. L’emendamento è stato però ritenuto inammissibile da Mancino, che lo ha reinviato in commissione, in base a quanto stabilito dalla riforma del regolamento sulle pratiche a tutela".

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